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Dazi al 45% sul Parmigiano Reggiano. “Queste manovre Usa sono un danno enorme”

Dazi al 45% sul Parmigiano Reggiano. “Queste manovre Usa sono un danno enorme”

Reggio Emilia, 14 luglio 2025 – Non solo è uno dei prodotti alimentari più pregiati, e apprezzati, sul territorio nazionale; il Parmigiano-Reggiano è anche in prima fila tra le eccellenze italiane esportate nel mondo, in particolare negli Usa. Per questo l’annunciato incremento dei dazi da parte del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che stavolta sembra andare oltre i consueti toni propagandistici più volte esibiti nelle settimane scorse, preoccupa non poco il Consorzio di Tutela del noto formaggio.

Forme di parmigiano reggiano in una foto d'archivio (Ansa)
Forme di parmigiano reggiano in una foto d'archivio (Ansa)

E di questi timori si fa portavoce il Presidente del medesimo, Nicola Bertinelli: “L’introduzione di un dazio complessivo del 45% sul Parmigiano Reggiano (al 15%, che vi grava da sempre, ora si aggiungerebbe un ulteriore 30%, ndr) rappresenta un danno enorme per un prodotto simbolo del made in Italy che rischia di perdere competitività su mercati strategici come quello statunitense, primo mercato estero per la nostra Dop”.

“A fronte di un prezzo che, nei prossimi mesi, negli Stati Uniti potrebbe superare i 58 euro al chilo – aggiunge Bertinelli - è urgente una reazione politica chiara e coordinata da parte del governo italiano e delle istituzioni europee”.

Atto di forza che presuppone coraggio da parte della Politica dei paesi membri dell’Ue, e che il leader del Consorzio di via Kennedy auspica caldamente: “L’Europa, a questo punto, deve scegliere se limitarsi a gestire le emergenze o lavorare davvero per rafforzare la competitività delle proprie filiere agroalimentari. Serve una strategia coraggiosa”.

Nicola Bertinelli, presidente consorzio Parmigiano Reggiano
Nicola Bertinelli, presidente consorzio Parmigiano Reggiano

Al netto delle misure di carattere generale che Bruxelles pare in procinto di prendere, per il Parmigiano-Reggiano occorrono delle azioni specifiche. A seguire quindi le proposte, nel merito, dei produttori del pregiato formaggio nostrano: “Via gli ostacoli burocratici che agiscono da dazi interni al mercato unico – evidenzia Bertinelli –, taglio ai costi energetici, semplificazione e sostegno concreto alle imprese che esportano eccellenze riconosciute in tutto il mondo. Non possiamo permettere che a pagare il prezzo delle tensioni geopolitiche siano ancora una volta i nostri produttori. Da considerare anche che il nostro è un prodotto premium e che i consumatori americani difficilmente opteranno per formaggi a pasta dura più economici, quindi alla fine il danno più grosso sarà per il consumatore americano che dovrà pagare di più per avere sulla tavola il nostro formaggio”.

Tanto per dare un’idea sul volume di affari che intercorre tra Reggio Emilia, le altre province di produzione, e gli Usa, nel 2024 ha trasvolato l’Atlantico una quota di forme di Parmigiano-Reggiano pari al 22,5% del totale delle esportazioni: pari a 16mila tonnellate con un incremento del 13,4% rispetto al 2023.

Quando furono applicati dazi di notevole entità, nel 2019, sempre con Trump alla Casa Bianca, il Parmigiano-Reggiano fu il prodotto più colpito, con un aumento da 2,15 a 6 dollari al chilo e un incremento del prezzo a scaffale dai 40 ai 45 dollari al chilo. Due anni dopo arrivò la sospensione del balzello e l’incremento sulle vendite, quella volta, fu di impatto relativo.

In ogni caso, il Consorzio adesso è in attesa di notizie, che potrebbero volgere in positivo anche in questa settimana. Inutile ricordare la grande importanza del marchio in tutto il mondo, il Parmigiano Reggiano è un’eccellenza italiana che è diventata simbolo di alta qualità, di grande cucina e di benessere.

La bontà del parmigiano conquistò anche una delle penne più celebri della letteratura mondiale, come quella di Giovanni Boccaccio che lo citò addirittura nel suo Decamerone. “In una contrada, che si chiamava, Bengodi eravi una montagna di formaggio Parmigiano grattugiato, sopra alla quale stavan genti che niuna altra cosa facevano, che fare maccheroni, e raviuoli, e cuocergli in brodo di capponi, e poi li gettavan quindi giù, e chi più ne pigliava, più se n’haveva”, la citazione letterale.

İl Resto Del Carlino

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